Impianti Elettrici
L’impianto Elettrico viene progettato e realizzato e l’intervento si completa con il rilascio della dichiarazione di conformità dell’impianto, documento, in base alle più recenti normative, da conservare fra quelli inerenti l’appartamento, e che va presentato in caso di vendita.
Il centralino di nuovo tipo è più grande rispetto ai vecchi modelli e deve avere un interruttore generale e almeno due di quelli differenziali. Il numero di linee dipende invece dai mq della casa e dal livello di impianto adottato. Da quello generale, con il contatore per la misurazione dei consumi, si snodano i fili conduttori che portano al centralino singolo(cioè il quadro elettrico dell’unità abitativa) posto all’interno della casa, solitamente posizionato vicino al vano della porta di ingresso. Questo centralino contiene i vari interruttori magnetotermici e l’interruttore differenziale detto “salvavita”. Oltre a questa, che è la parte per così dire di comando, un impianto elettrico domestico è formato anche da:
- prese per l’attacco dei vari elettrodomestici
- interruttori semplici o composti per comandare i punti luce
- un sistema di messa a terra dell’impianto nella sua totalità (il conduttore di terra va sempre portato all’interno del centralino).
A partire dal quadro, l’impianto elettrico di un appartamento viene diviso in tre “circuiti”:
- a 16 Ampere per le prese
- a 10 Ampere per le luci e un circuito per l’alimentazione
- a 12V per i circuiti di chiamata (come ad esempio l’allarme sonoro che va messo in bagno).
Le prese saranno posizionate a muro a un’altezza di 30 cm dal pavimento (110 nel caso di bagni e cucine), mentre gli interruttori a 110 cm dal suolo.
I cavi conduttori, in un appartamento, sono tre: uno per la fase in corrente, uno per il neutro e uno per la messa a terra.
La variante V3 alla norma Cei 64-8 stabilisce le caratteristiche minime di un nuovo impianto elettrico:
- Sezione del montante di collegamento tra contatore e centralino ≥ 6 mm2 .
- Sfilabilità dei cavi: nota tecnica peraltro già richiesta, ma ulteriormente ribadita anche ai fini qualitativi.
- L’appartamento deve avere un interruttore generale con funzioni di interruttore di emergenza (può coincidere con il generale di appartamento, solitamente già installato).
- I quadri elettrici dell’unità abitativa devono essere dimensionati con il 15% minimo di riserva per capienza modulare.
- Il conduttore di protezione PE deve arrivare nel quadro elettrico generale, per permettere il collegamento di eventuali, anche futuri, scaricatori di sovratensione.
- Il collegamento entra-esci effettuato sulle prese è ammesso solamente per apparecchi posti nella stessa scatola o, al massimo, tra due scatole adiacenti; oltre le due scatole è necessario alimentare il gruppo prese con altra alimentazione, anche dallo stesso interruttore di protezione, ma con linea aggiuntiva e non derivata dalla scatola precedente.
- L’impianto elettrico deve essere protetto da almeno due interruttori differenziali, che garantiscano la continuità di servizio almeno su una delle due linee; solitamente si divide l’impianto in “luce” e “forza” e quindi è necessario garantire selettività orizzontale a queste due linee, installando un differenziale dedicato ad ogni linea.
In più la variante V3 alla norma prescrive anche come strutturare gli impianti. E cioè considerando l’impiego delle seguenti apparecchiature:
- Differenziali con elevata insensibilità ai disturbi elettromagnetici oppure, in alternativa, con dispositivo di richiusura automatica;
- Differenziali in classe A per la protezione di circuiti a cui fanno capo lavatrici e condizionatori, nonché apparecchiature con parti elettroniche;
- Punti presa della cucina e della lavatrice con almeno una presa tipo Schuko;
- Predisposizione dell’alimentazione elettrica per un’elettrovalvola di intercettazione del gas domestico, da porre nei pressi dell’ingresso del gas nell’abitazione; unitamente, predisposizione dell’alimentazione di idoneo sensore nel locale cucina.
La norma ha introdotto una classificazione dell’impianto elettrico che prevede tre livelli in base alla dotazione e agli standard di comfort. Non è possibile scendere sotto il primo livello.
- I punti presa devono essere distribuiti in modo uniforme lungo le pareti e non dove è più comodo all’installatore o, peggio, dove presumibilmente verranno posizionati i mobili;
- Almeno una presa dovrà essere posizionata nei pressi della porta del locale (magari opportuno e conveniente risulta la posa direttamente sotto alla scatola del dispositivo di comando della luce del locale, come peraltro solitamente già è in uso fare);
- Nel locale bagno sono richiesti almeno 2 punti presa, indipendentemente dal livello dell’impianto (solitamente una presso la specchiera e una per la lavatrice, considerando di installare anche una presa schuko per tale apparecchio utilizzatore);
- Per quanto riguarda la cucina, vengono stabiliti dei valori minimi di punti presa da porre all’altezza del piano lavoro (vedere tabella allegata);
- Ad ogni presa telefonica o presa TV deve essere associato, nelle immediate vicinanze, ma in apposita scatola dedicata, almeno un punto presa; logica conseguenza al fatto che, telefoni di tipo cordless o televisori, devono essere alimentati dalla rete elettrica; particolare attenzione deve essere posta al quantitativo di prese contenute nel punto presa: per le prese TV, infatti, vengono richieste almeno 6 prese (esempio: 2 punti presa con 3 prese ciascuno, oppure 1 punto presa in scatola a 6 posti, con altre 5 prese entra-esci, in parallelo);
- Il comando dei punti luce di ogni locale devono essere posti almeno nei pressi dell’ingresso del locale stesso, non importa se interni od esterni; ovviamente vi possono essere anche punti di comando posizionati in altri posti, purché aggiuntivi a quello menzionato.
- Nel locale d’ingresso dell’abitazione, così come nei corridoi di transito, deve essere presente almeno un punto luce e un punto presa; nei ripostigli è necessario almeno un punto luce;
- Nei giardini, terrazzi, balconi o portici, che abbiano una superficie ≥ 10 m2 , è obbligatorio installare almeno un punto luce e un punto presa, ovviamente rispettando le condizioni di posa per quanto riguarda il grado di protezione IP previsto per la tipologia del locale in questione; i punti luce ed i punti presa dovranno essere comandati da apposito comando dedicato, al quale dovrà essere associata una lampada spia di segnalazione, onde evitare di lasciare “acceso” il punto stesso.
- Per quanto riguarda cantine e box, è necessario prevedere almeno un punto luce ed un punto presa; questa disposizione non si applica se i locali sono alimentati dai servizi delle parti comuni;
- Importante e utilissima prescrizione: è necessario installare dispositivi di illuminazione di sicurezza, per garantire un livello minimo di illuminamento in caso di assenza di tensione; la norma prevede l’installazione di almeno un punto luce di emergenza per superfici fino a 100 m2 , mentre il numero varia da 2 a 3 per superfici superiori o per livelli superiori; si possono utilizzare i corpi illuminanti estraibili, ma non quelli con attacco a spina.
Prevede tutti gli standard del livello 1; però, per accedere a tale livello, oltre alle quantità di punti di utilizzo, che ovviamente sono superiori al livello 1), è necessario installare un sistema di controllo dei carichi (relè di massima corrente, oppure uno strumento multifunzione che tenga monitorati i parametri della potenza); a tale dispositivo devono essere associati uno o più relè di potenza,che avranno la funzione di scollegare carichi non prioritari in caso di superamento della soglia prefissata; questo sistema permette di evitare distacchi fastidiosi della linea principale, derivati da eccessiva richiesta di potenza; questo è considerato un livello intermedio, ma che garantisce già un livello qualitativo superiore ai tradizionali impianti di base.
Come per il livello 2, però è un livello che prevede dotazioni impiantistiche ampie e innovative, con l’introduzione dell’uso della domotica. E, per attestare il concetto di impianto domotico, è necessaria la realizzazione di almeno quattro delle funzioni sotto elencate:
- Impianto antintrusione
- Controllo e gestione dei carichi
- Gestione e comando delle luci (scenari luminosi)
- Gestione delle temperature dei locali
- Gestione e automazione delle tapparelle
- Controllo remoto di più funzioni (via internet o via sms)
- Sistema di diffusione sonora
- Rilevazione fumi e incendio
- Sistema antiallagamento e/o rilevazione gas